COMUNICATO STAMPA
VOGHERA: ASSESSORE LEGHISTA UCCIDE CITTADINO MAROCCHINO
Nel nome di Allah il Sommamente Compassionevole L'Infinitamente Misericordioso.
Assalam Aleikum Wa rahmatullah Wa barakatuhu,
La CIDI - Comunità islamica d'Italia, per l'ennesima volta, nostro malgrado, ci si ritrova a parlare di eventi incresciosi, che vedono coinvolte situazioni di dolore e di lutto di cittadini inermi, vittime della "giustizia fai-da-te", questa volta con l'aggravante che l'autore del crimine sarebbe un politico attuamente a capo di funzioni pubbliche.
Come già noto a tutti i fatti di cronaca, in questi giorni si sono accesi i riflettori su testate giornalistiche e movimenti politici, mettendo in risalto l'accaduto a Voghera, dove un certo signore, che veste la carica di Assessore, avrebbe sparato, uccidendo una persona che lo avrebbe infastidito sia verbalmente che fisicamente, in un luogo pubblico.
Il malcapitato, disturbatore, purtroppo si è saputo essere un marocchino che da tempo vagabondava in zona. Solo a posteriori si è venuto a conoscenza che la vittime soffrisse di malatie, disturbi e psicologicamente labile. Della sua storia personale purtroppo ora resta solo un puzzle confuso, fatto di abbandono e depressione.
Ovviamente ciò non significa che chi soffre di tali disturbi sia legittimato ad andarsene e disturbare il primo che incontra, indipendentemente dalla sua etnia o appartenenza religiosa. Lo stesso dicasi però per coloro che vengono offesi o disturbati, che potrebbe arbitrariamente e deliberatamente decidere di stroncare la vita al suo disturbatore, sparandogli addosso.
Il nostro ordinamento giuridico prevede che "LA DIFESA DEVE ESSERE PARI ALL'OFFESA". Sia ben chiaro, che NON possiamo sostituirci alla Magistratura, facendo "giustizia fai-da-te".
In qualità di esponenti di una Comunità Religiosa, la CIDI per l'appunto, abbiamo il dovere di esprimere vicinanza e solidarietà a tutti coloro che vivono un disagio sociale, che vivono in stato di abbandono, di non ascolto, e certe volte di non visibilità, solo perché considerati "diversi". E di conseguenza, socialmente oppressi e automaticamente classificati come soggetti "pericolosi".
Dobbiamo fermarci un attimo e chiederci se abbiamo fatto NOI qualcosa per evitare che Youns arrivasse a tanto da essere classificato come un "distributore", "alcolizzato" e "violento". Un giorno ci troveremo NOI davanti al Creatore e a Lui daremo conto anche noi di tutto questo.
Finchè in giro ci saranno ancora tanti "Assessori" che andranno in giro con la pistola carica e pronti a fare fuoco, ci saranno altrettanto tanti Youns bisognosi di aiuto, ascolto, sostegno, alla ricerca della Misericordia del Nostro Creatore.
Che Allah ci perdoni e ci aiuti a fare la Sua Volontà.
Wa Assalam Aleikum Wa rahmatullah Wa barakatuhu.
Alì Alessandro Pagliara
Portavoce
CIDI - COMUNITÀ ISLAMICA D’ITALIA
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